Visita inaspettata di Papa Francesco


Carissimi tutti,

sento il bisogno di riordinare le emozioni incredibili che la visita di Papa Francesco ha suscitato in tutti noi nel pomeriggio di Venerdì 25 Maggio 2018 presso la sede centrale.

E’ un sogno che ho visto realizzarsi sotto i miei occhi increduli, dopo aver invitato Sua Santità per la festa dell’intitolazione svoltasi il 24 Marzo scorso. L’invito, che coincideva con la giornata che precedeva la Domenica delle Palme, non ha avuto alcun riscontro per i numerosi impegni del Papa ma non ho mai smesso di “sognare”.

Ieri…la sorpresa…il blitz; eh sì, perché grazie anche all’intervento di Monsignor Fisichella che, nella giornata di Mercoledì 23 u.s. è tornato a portare i libri alla Biblioteca di Elisa, nonché alla lettera consegnata dalla nostra alunna di classe 1^ di Motta Camastra proprio ieri mattina, in udienza, nelle mani del Papa, è avvenuto il miracolo.

Sono stata chiamata improvvisamente dai collaboratori scolastici durante lo svolgimento dello spettacolo, verso le ore 16.30, dell’arrivo di Monsignor Fisichella il quale mi aveva espresso il desiderio di tornare ancora una volta da noi e stare con i ragazzi in occasione della manifestazione “NOI…PROTAGONISTI” organizzata dal prof. Monticelli.

Quando mi sono recata in portineria per accoglierlo, l’ho immediatamente invitato a prendere parte alla conviviale e gioiosa kermesse che si stava svolgendo.

Ma…è stato a quel punto, che a voce bassa, quasi a non voler farsi ascoltare da nessuno, che mi dice: “Preside, è pronta? Sta per arrivare SUA SANTITA’!!”

No! Non era possibile! Lì, in quel momento: non avevo predisposto nulla!

Ma monsignor Fisichella, cercando di calmarmi, tiene a precisare: “Il Papa vuole fare una sorpresa. Non deve dire nulla fino al suo arrivo”

Sentivo il cuore scoppiare…ma poi sono scoppiata a piangere. Io, donna piccola piccola, Dirigente Scolastico dell’estrema periferia di Roma, ero lì, quasi impaurita, confortata da Patrizia Pignanelli e dalla sig.ra Pina, le mie collaboratrici presenti in quel momento. Le uniche a cui mi è stato concesso di rivelare quello che stava per accadere.

Ma era tutto vero perché da lontano ho cominciato ad intravvedere una figura bianca che si avvicinava all’entrata della scuola.

“Sua Santità, benvenuto alla periferia del mondo!!”

E il Papa, simpaticamente e prontamente, ha risposto: “Preside, abbiamo impiegato ben 55 minuti ad arrivare”

Siamo scoppiati in una vera risata, ben comprendendo, non solo la distanza dal vaticano, ma anche le buche delle strade di Roma ed il traffico tipico della settimana lavorativa che volge al termine.

Il saluto a Giorgio Scala, commosso.

 

E, da ora in poi, posso solo narrare la semplicità di Papa Francesco che saluta le nostri collaboratrici scolastiche, il suo sorriso accogliente e le sue carezze agli alunni.

Papa

 Le prime urla dei ragazzi che sostavano lungo il corridoio in attesa di esibirsi davanti ai loro genitori.

L’entrata nell’auditorium lascia tutti di stucco: ci sono voluti alcuni secondi prima che si realizzasse che tutto quello che stava accadendo fosse vero.

E lo stupore di Andrea de Carolis, alunno della classe 3^A, esprime bene questa incredulità: “Preside, ma è il Papa o una copia?!”

Qualcuno, infatti, ha pensato che fosse un travestimento che faceva parte dello spettacolo.

Anche quando Sua Santità ha invitato i ragazzi e le ragazze a rivolgergli delle domande…orbene…gli stessi erano ammutoliti.

Vorrei soffermarmi sul messaggio cristiano ma, allo stesso tempo, fortemente educativo e pedagogico, che Papa Francesco ci ha lasciato: “La scuola è luogo di INCONTRO, CRESCITA e FORMAZIONE”.

Una frase che il Pontefice fa ripetere ai ragazzi ben cinque volte. Lo fa urlare!

L’ho urlato anch’io con tutta la voce che avevo. Perché voglio credere, insieme con tutti i docenti, che la scuola affianchi al compito dell’insegnare ad apprendere quello dell’insegnare ad essere.

Abbiamo il dovere di crederlo ogni giorno, anche quando il nostro ottimismo, per svariate ragioni, si spegne.

Non dimenticherò l’abbraccio del Papa a Giorgio e Maria Scala, il cui dolore per la perdita di Elisa, ha affievolito la loro fede. Ma Giorgio stesso, rivolgendosi a Sua Santità, ha detto: “Ho perso una figlia e non ho più voluto credere. Ma la sua presenza, oggi, qui, è per me speranza e vera fede!”

Personalmente, quando invitai Sua Santità, desideravo che la sua presenza potesse almeno allievare la sofferenza senza fine di questi genitori.

Le foto e i video possono testimoniare all’infinito e per sempre quei momenti indimenticabili.

Papa 1

Non volevamo lasciarlo andare: avrei voluto offrirgli un caffè…come fa una buona padrona di casa, avrei voluto stringerlo ancora. Ma lui doveva far ritorno a Casa Marta.

Ieri era il Venerdì della Misericordia: e il papa ha scelto la nostra scuola!

Cos’è la MISERICORDIA?

Il dizionario riporta: “Nobile sentimento di compassione attiva verso l'infelicità altrui, di solito promosso da una virtuosa inclinazione alla pietà o al perdono”

Direi che è la storia dell’uomo che spesso sbaglia e di Dio che sempre lo accoglie col suo perdono. «Dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia», dice l’apostolo Paolo. Non a caso usa «sovrabbondare» per sottolineare che la misericordia di Dio è infinitamente più grande della misura che servirebbe per perdonare la colpa.

La visita del Papa, oltre a significare una giornata storica ed indimenticabile, è stata, per tutti noi, anche un momento di riflessione: la misericordia ci insegna anche a perdonare chi sbaglia.

Nel salutare Sua Santità, ho augurato buon viaggio di ritorno di 55 minuti ma, ancora una volta, simpaticamente, lui ha risposto:

“Eh no cara Preside, adesso impiegheremo 50 minuti per ritornare a Casa Marta!”

GRAZIE dolce Papa Francesco!

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VIDEO di tv2000

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www.vaticannews.va/it  con l'intervista al Dirigente Scolastico

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